Women’s 6 Nations: Di Giandomenico, “il focus è sulla nostra prestazione. Mi aspetto una gara aperta per ottanta minuti”

Credit: Ufficio Stampa FIR

Domani pomeriggio (kick off 5pm) l’Italia scenderà in campo allo Scotstoun Stadium di Glasgow per sfidare la Scozia in una gara, valida per il terzo turno dell’edizione 2021 del Sei Nazioni Femminile, che permette alla vincente di giocarsi il terzo posto finale nel Super Saturday.

La sfida, però, è davvero importante per diversi motivi, soprattutto perché Italia e Scozia potrebbero trovarsi di fronte in autunno per giocarsi il posto vacante alla prossima Coppa del Mondo in Nuova Zelanda, vero obiettivo stagionale di entrambe.

“Come affronteremo la partita contro la Scozia? Concentrandoci sul nostro gioco. Nei primi cinquanta minuti [contro le Red Roses] abbiamo avuto una conferma di quanto possiamo essere efficaci quando siamo concentrate su quello che dobbiamo fare, sia in attacco che in difesa.”

Andrea Di Giandomenico, head coach dell’Italia, ha parlato ieri [15 aprile] da remoto ai media, spiegando le scelte effettuate e discutendo a tutto campo sulle prossime sfide che aspettano le Azzurre, a partire appunto da quella di domani.

Credit: Roberto Bregani/Fotosportit

I cambi nella squadra come opportunità per avere alternative

Abbiamo anche commesso degli errori che hanno facilitato il compito alle nostre avversarie ma noi andiamo avanti su questa linea: fiducia nel nostro gioco, continuare a lavorare per limitare i passaggi a vuoto e coltivare l’attenzione che, quando siamo riuscite a stare concentrate ha fatto la differenza.”

Le Azzurre cambiano un paio di elementi rispetto alla sfida di sabato scorso a Parma, con l’inserimento di Ostuni Minuzzi estremo, il conseguente spostamento di Furlan all’ala (al posto di Muzzo) e Lucia Cammarano che, dopo aver giocato tallonatrice contro le Red Roses, parte domani in terza linea – dove non ci sarà Giada Franco, infortunatasi in settimana.

Lucia si è messa in luce per le sue qualità nel movimento del gioco, come portatrice di palla e nell’efficacia dei placcaggi quindi credo che la terza linea sia il suo posto naturale. Ci troviamo a gestire alcune assenze in prima linea e l’obiettivo è sempre quello di creare opportunità per le ragazze, anche provandole in vari ruoli in modo da avere valide alternative nel gruppo.

Per quanto riguarda le altre scelte, Manuela [Furlan] all’ala era una decisione presa già settimana scorsa prima di dover prendere scelte diverse nell’immediato pre-partita e come detto prima, l’idea è quella di dare più opportunità alle ragazze. I cambi rientrano nell’ottica del turnover per dare spazio a più giocatrici in ruoli diversi, perché quest’anno oltre al Sei Nazioni avremo un settembre ‘caldo’ [quando potrebbe giocarsi il torneo di qualificazione alla RWC, ndr] e forse un ottobre coi ripescaggi quindi dovremo cogliere le opportunità guardando anche al futuro – ma a partire da sabato.

Di Giandomenico torna, necessariamente, a guardare alla sfida di sabato scorso per contestualizzare come il gruppo ha lavorato in settimana: “È stata una settimana intensa per quanto riguarda il recupero dalla partita contro l’Inghilterra ma stiamo recuperando bene e non abbiamo problemi, non credo si ripresentino i problemi avuti settimana scorsa che ci hanno costretti a fare dei cambi all’ultimo momento. Nel match contro l’Inghilterra abbiamo avuto attorno ai quaranta minuti di gioco effettivo, 48% del tempo di gara il pallone era in gioco quindi lascio solo immaginare lo sforzo fatto dalle ragazze in quella partita. Grazie al lavoro dello staff e delle ragazze il recupero è andato bene.

Il tempo effettivo, nelle partite internazionali femminili, è solitamente molto alto (ricordo che contro gli Stati Uniti nella RWC2017 arrivammo a sfiorare i cinquanta minuti), però è molto legato ad un minore utilizzo del gioco al piede e ad una continuità di fasi molto più elevate. I quaranta minuti non sono una sorpresa, quindi, ma se si considera che la prima partita dopo mesi ti porta subito a questo dispendio energetico si capisce quanto sia stato importante focalizzarci sul recupero.”

Credit: FIR/Fotosportit

L’importanza di tenere aperta la striscia positiva contro la Scozia

“Sicuramente una vittoria fa morale ed è sempre importante perché la qualità della prestazione non può prescindere da un risultato positivo. È ovvio che quando partecipi a competizioni come il Sei Nazioni il risultato rientra nei fattori considerati per una gara positiva, giocare bene è importante e noi ci siamo sempre focalizzati sulla prestazione ma il risultato è altrettanto importante. Non è una partita necessariamente da vincere, ma è una partita da vincere perché riusciamo ad esprimere quello che vogliamo noi in termini di gioco. Vogliamo riuscire a controllare la partita, come successo contro l’Inghilterra dove ho visto una squadra che riusciva ad avere il controllo.”

“In settembre poi la pressione sarà diversa, perché il risultato a quel punto potrà davvero valere la stagione – o anche più stagioni, contando anche tutti i rinvii avuti che ci hanno costretto a cambiare piani, preparazione e carico mentale molte volte e considerando che la sfida contro la Scozia, ad un certo punto, valeva anche come qualificazione per il Mondiale.”

“Andare a vincere in Scozia metterebbe davvero un punto importante, a questo punto della stagione, ma voglio continuare a focalizzarmi soprattutto sulla prestazione, sul migliorare la prestazione e controllare maggiormente la disciplina riducendo al massimo le punizioni concesse e fare meglio in touche, un aspetto che ti permette di mantenere il possesso e di gestirlo meglio, qualcosa che ti permette anche di ottimizzare le energie.”

Credit: Inpho-Six Nations

“Non sarà una partita facile”

Settimana scorsa l’Italia è partita molto forte, mettendo le Red Roses sotto pressione per almeno cinquanta minuti prima di cedere alla distanza, anche a causa dei due cartellini gialli rimediati dopo il 53′, mentre la Scozia ha giocato una partita un po’ al contrario, ovvero partenza lenta a Doncaster ma è uscita poi alla distanza.

“Abbiamo considerato e analizzato la gara e voglio dire che la nostra partenza sabato sia stata davvero molto importante, siamo riuscite a gestire un equilibrio di gioco nel primo tempo e ad inizio ripresa abbiamo un’occasione dopo che, a seguito dell’ottima difesa, Giada [Franco] recupera un ottimo pallone e andiamo in touche, creando un’occasione per marcare. Se avessimo marcato una meta in avvio di secondo tempo, avremmo messo un timbro in un momento topico della gara e quindi preferisco aver avuto una buona partenza seguita da un calo verso la fine della gara, un calo che un po’ ci aspettavamo.”

Abbiamo comunque discusso con le ragazze che questi blackout non possono far parte della nostra prestazione ma in parte, sul finale sabato scorso, ci poteva stare. Noi andiamo in Scozia consapevoli che sarà una partita molto dura, loro sono molto determinate come portatrici di palla, nel punto d’incontro sono combattive e possono creare problemi, ma in quell’aspetto noi abbiamo fatto bene sabato scorso, e quindi sicuramente avremo una partita tirata nell’arco di tutti gli ottanta minuti e sappiamo che dovremo mantenere la concentrazione per tutta la gara, gestendo i momenti topici nel migliore dei modi interpretando bene le varie fasi che ci troveremo ad affrontare. Non sarà una partita facile, soprattutto davanti ci sarà necessità di battersi ma credo che se riusciremo a mettere in campo il nostro gioco avremo buone chance.”

Gli staff delle nazionali hanno avuto mesi difficili, in preparazione delle sfide di questo Sei Nazioni, perché il materiale a loro disposizione in termini di analisi delle avversarie è stato davvero molto limitato, con la Scozia che, per esempio, in un anno ha giocato una sola partita. Di Giandomenico conferma che “abbiamo raccolto indicazioni dalle loro gare contro Francia e Inghilterra ma oltre ad analizzare le avversarie coi dati a disposizione, che ci possono poi permettere di creare scenari possibili – la Scozia ha contestato molto di più le ruck contro la Francia e dobbiamo capire se questo era una scelta o se la partita le ha portate a questa decisione -ma la parte più importante è stata concentrarci su quello che noi possiamo fare, su quello che noi dobbiamo migliorare e sul fatto di avere grande fiducia sulla nostra prestazione.

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