Women’s 6 Nations: Bryan Easson ci spiega le scelte in vista della sfida contro l’Italia

Credit: Ross MacDonald / SNS Group – Scottish Rugby

Bryan Easson, head coach della Scozia, ha parlato ieri [15 aprile] da remoto in vista della gara contro l’Italia in programma sabato 17 aprile a Glasgow, spiegando le scelte fatte in termini di formazione ed analizzando che partita ci attende.

Easson inizia la sua analisi commentando l’assenza di capitan Rachel Malcolm, il cui Torneo si è chiuso a Doncaster dopo l’infortunio al ginocchio rimediato nelle primissime fasi della sfida contro le Red Roses.

Perdere una giocatrici della sua esperienza è sempre davvero difficile, oltretutto Rachel era anche la capitana ed aveva una grande influenza sia in campo, sia fuori. Ciò detto in questa finestra, in cui giochiamo il Sei Nazioni ma abbiamo anche l’obiettivo puntato sulla Coppa del Mondo, vogliamo vedere ogni cambiamento [anche se forzato] come qualcosa di positivo e non di negativo. Stiamo costruendo una squadra che non sia più basata su 15 giocatrici, o ventitre o venticinque, ma cercando di ampliare la nostra rosa.

Certo, non avere Rachel a disposizione ci complica le cose ma allo stesso tempo la sua assenza fa in modo che altre giocatrici prendano il suo posto in termini di leadership. Era in giro con noi questa settimana e siamo convinti tornerà presto a disposizione.”

In assenza di Malcolm, e con Sarah Bonar e Jade Konkel indisponibili per scelta personale, Easson si trova cosi a dover rivoluzionare la terza linea della Scozia inserendo dal primo minuto Evie Gallagher, al suo secondo cap. 

Evie Gallagher entra nel XV titolare e sembra davvero a proprio agio. Ha un passato come giocatrice di basket e ha fatto atletica giocando a buoni livelli, si vede che è stata molto seguita nella sua crescita. Contro l’Inghilterra ha fatto molto bene [quando è entrata] ed è stato un peccato doverla sostituire, dopo il rosso preso da Molly [Wright] perché dovevamo inserire una giocatrice in prima linea. Si è allenata bene in settimana ed è pronta.

Inevitabilmente, si torna a parlare della gara di Doncaster, la prima giocata dalla Scozia dall’ottobre scorso, ed Easson conferma che “ci sono stati degli aspetti positivi in quella partita. Siamo dispiaciuti di com’è andato il primo tempo ma bisogna considerare che abbiamo dovuto aspettare molto tempo dopo la gara contro la Francia prima di tornare in campo. Ti puoi allenare per tutto il tempo che vuoi ma, come si dice, ‘the game’s the best teacher’. Quella gara ci ha insegnato molte cose.

Se guardiamo alla prestazione dell’Inghilterra settimana scorsa, loro hanno cambiato tredici elementi [rispetto alla sfida contro la Scozia] ma quando le ragazze che avevano già una gara alle spalle sono entrate in campo nel secondo tempo la partita si è animata. Cosi anche per noi e per l’Italia, adesso che abbiamo giocato una partita vedremo meno errori e più coesione in campo. Questo è quello su cui abbiamo lavorato questa settimana, cercando di mettere insieme le cose positive fatte contro l’Inghilterra su cui costruire.”

Hannah Smith in meta contro l’Inghilterra – Mandatory Credit ©INPHO/Andrew Fosker

Le novità a centrocampo

Easson deve fare a meno di Hannah Smith, impegnata nel raduno del TeamGB 7s. Un’assenza pesante, perché Smith è davvero strumentale nel gioco della Scozia e che, onestamente, mi lascia un po’ perplesso perché, dopo aver festeggiato il fatto che il Sei Nazioni Femminile avesse una sua finestra dedicata, sembra incredibile che le nazionali siano costrette a fare a meno di giocatrici importanti per impegni che potevano essere programmati in altre settimane.

Easson spiega che “sapevamo di dover fare a meno di alcune giocatrici, ne avevamo parlato con lo staff tecnico del TeamGB. Abbiamo sei giocatrici nel gruppo del TeamGB 7s e abbiamo parlato con loro, analizzando ogni situazione in maniera individuale. Non abbiamo quindi nessun problema e sapevamo che dopo la gara contro l’Inghilterra avremmo dovuto pensare ad un nuovo centrocampo e guardando al futuro è positivo avere giocatrici nel gruppo che possono ricoprire diverse posizioni.

Helen Nelson gioca abitualmente al centro con le Loughborough Lightning quindi per lei giocare 12 non è nulla di nuovo e ci permette di aggiungere diverse soluzioni al nostro gioco, abbiamo 10 e 12 capaci di distribuire l’ovale e possiamo quindi, se richiesto, dare profondità al nostro gioco. Abbiamo anche giocatrici a 10, 12 e 13 che sanno calciare in modo da non tenere tropo l’ovale a centrocampo com’è successo contro l’Inghilterra.”

“Helen sa stare calma e prendere buone decisioni, Sarah Law è molto calma come apertura quindi è importante avere 10 e 12 con queste caratteristiche considerando che nel resto del gruppo abbiamo anche giocatrici giovani. Sono davvero curioso di vedere Helen giocare a 12, ha voluto questa opportunità nelle ultime stagioni e adesso la potrà sfruttare.”

Credit: FIR – Fotosport/David Gibson

Sarah Law torna in campo dopo aver recuperato dall’infortunio al tendine d’Achille che l’ha tenuta lontana per un po’. “Una cosa su cui davvero non dobbiamo preoccuparci è sulla sua fiducia in se stessa. Sa cosa fare ed è una delle giocatrici più competenti in termini di rugby del gruppo. La sua capacità di giocare 9 o 10 è molto importante ed è davvero appassionata, potrebbe dirti con certezza da quanti giorni non gioca [circa quattrocento]. Quando gioca apertura è in grado di far muovere le sue compagne ed è capace di vedere due, tre fasi oltre la giocata, anziché ragionare fase per fase, e con Helen a 12 abbiamo due giocatrici a centrocampo che sanno cosa fare. Sarah non vede l’ora di giocare, è stata lontano dai campi molto tempo ma è pronta e potrebbe anche giocare subito 80 minuti se necessario.

Lisa Thomson resta al centro ma si sposta 13 per lasciar spazio a Nelson, di cui sarà vice-capitana, come primo centro. “Thommo vice-capitana è stata una scelta facile. Abbiamo molte leader nel gruppo, abbiamo leader nel pack e giocatrici che si prendono la responsabilità di guidare la difesa. Emma Wassell guida le rimesse laterali, Lana [Skeldon] guida le avanti in difesa e non mi preoccupa che capitana e vice-capitana giochino una a fianco dell’altra. Vogliamo che le giocatrici con più esperienza si facciano avanti.

Credit: SNS-Scottish Rugby

Megan Kennedy, Christine Belisle e la lotta per la maglia numero 3

La Scozia ritrova anche Megan Kennedy, che torna a disposizione dopo aver superato l’infortunio che l’ha costretta a stare lontano dal campo per qualche mese. Easson sceglie lei a pilone destro, inserendo Christine Belisle in panchina. L’head coach dice che “Megan ha giocato bene nelle ultime gare che ha giocato, cosi come credo Christine abbia fatto molto bene due settimane fa ma, nel ruolo di pilone destro, è ancora agli esordi. Ha giocato bene ma Megan ha più esperienza di lei in mischia chiusa, ma non solo, perché nei dettagli in difesa, rimessa laterale e maul, avere esperienza come numero 3 conta molto.”

La cosa importante è che adesso abbiamo una giocatrice come Christine che spinge per competere per la maglia numero 3, qualcosa che in passato non ci capitava. Avere giocatrici che possono competere per lo stesso posto significa lavorare più duramente per tenerti il posto e questo è qualcosa su cui stiamo lavorando [ampliare la rosa].

Christine Belisle ha giocato, in carriera,  in seconda e terza linea e sabato veste la maglia numero 19 ma Easson conferma che “noi la consideriamo una pilone destra per la gara di sabato, abbiamo Nicola Howatt che copre la seconda linea e Louise McMIllan può spostarsi in terza se avremo bisogno. Abbiamo pensato di portarci 5 avanti e 3 trequarti anziché avere quattro riserve per reparto.” 

Scozia, contro l’Italia la chiave saranno le fasi statiche – e i punti d’incontro

Abbiamo guardato le loro gare con grande attenzione e sono sicuro che siano riuscite a prendersi degli insegnamenti oltre agli aspetti positivi. Sembra che non abbiano cambiato il loro modo di giocare, approcciano sempre con grande ritmo ogni gara, come hanno fatto contro Irlanda e Inghilterra. Dovremo cercare di contenere le loro avanzate, non rischiare troppo con l’ovale in possesso e non perderlo, cercando anche di stare attente alla disciplina. Sappiamo cosa ci aspetta, quando consideriamo la pressione che arriva in quest partite sappiamo di essere privilegiati perché giocare gare di questo tipo è un privilegio.”

Vediamo la pressione come un fattore positivo, la pressione non dovrebbe preoccuparci o stressarci, dovrebbe essere una pressione che ti porta a mettere in campo le cose che hai imparato nelle gare precedenti. Non ci mettiamo la pressione di dover vincere questa gara, ma di mettere in campo una certa prestazione. Abbiamo parlato a lungo dell’importanza di partire bene, sappiamo di dover partire subito forte fin dal riscaldamento. Non vogliamo però dare, allo stesso tempo, troppa importanza a questa partita.

Credit: Six Nations

Un altro aspetto che dobbiamo considerare è che la gara si gioca per ottanta minuti, credo che in certe occasioni contro l’Inghilterra, quando ci siamo trovate in buona posizione, abbiamo forzato un po’ troppo la giocata e contro una squadra come l’Italia devi essere paziente e cercare di stare in partita. I risultati precedenti [tre sconfitte consecutive contro l’Italia] non ci influenzano per nulla perché siamo un gruppo diverso. Adesso ci concentriamo solo sui progressi che noi e loro abbiamo fatto.”

Crediamo che le fasi statiche potrebbero fare la differenza in questa partita. Abbiamo notato che l’Italia ha avuto qualche difficoltà in rimessa laterale mentre la nostra mischia è andata piuttosto bene contro l’Inghilterra – in un paio di occasioni avremmo dovuto essere più ordinate. Nelle fasi statiche stiamo migliorando e abbiamo voluto sottolinearlo.

“Fasi statiche e creare palle veloci dal breakdown saranno la chiave della partita, la prima giocatrice che arriva nel punto d’incontro deve cercare di portare comunque avanti l’ovale invece di sedersi perché sappiamo che all’Italia piace essere aggressiva nei punti d’incontro,” e settimana scorsa contro l’Inghilterra le Azzurre sono riuscite a rallentare molto il gioco proprio al breakdown, creando parecchi problemi alle Red Roses.

Un successo sarà importante per entrambe, non solo in chiave-Sei Nazioni 2021 ma anche per mettere ulteriore pressione sulle rivali in vista poi della qualificazione per la Coppa del Mondo.

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